SEMINARIO La luce come materiale costruttivo e interpretativo

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22/06/2016 GRUPPO CENSEO PARTNER DEL SEMINARIO "La luce come materiale costruttivo e interpretativo"

 

Il seminario si propone di riflettere sul ruolo della luce quale strumento per plasmare e dare spessore alle architetture e ai materiali, anche grazie al suo significato simbolico e spirituale. La prima relazione considera l’illuminazione come un fatto culturale prima ancora che tecnico, secondo un approccio teso a considerare la luce quale strumento di progettazione integrata a livello urbanistico. La disciplina illuminotecnica, applicata in ambiente esterno, a causa della sua natura estetica coinvolge inevitabilmente il gusto comune e, come opera pubblica, deve rispettare normativa e dettami tecnici. Nelle relazioni successive, si analizza il rapporto tra luce e design, attraverso l’esperienza del Compasso d’Oro: il pendolo del design da sempre oscilla tra produzione di soluzioni e produzione di significati. Vengono quindi analizzati gli elementi connotativi del design della luce. Seguono relazioni dedicate al tema della luce nello spazio sacro. In particolare l’intervento di Don Pierluigi Lia proporrà alcune considerazioni sul rapporto tra vetrate colorate e pareti dipinte nelle architetture del XIII secolo. La luce delle vetrate non doveva innanzitutto illuminare, ma concorrere a plasmare lo spazio sia in senso architettonico che in ordine all’immaginario visionario e narrativo che lo doveva caratterizzare. Passerà quindi a considerare alcuni caratteri dell’istallazione di Flavin alla Chiesa Rossa per mostrare il suo carattere di interpretazione e ridisegnazione dello spazio architettonico. Cercherà quindi di suggerire le implicazioni teoretiche e teologiche del carattere originariamente limitato del neon a differenza della luce medievale e l’inversione del movimento della luce: interno-esterno alla Chiesa Rossa, esterno-interno nella cattedrale antica. Nel finale si discuterà sulla soluzione illuminotecnica adottata in due progetti quali il Cenacolo Vinciano e la Chiesa moderna di San Francesco a Imola, accennando alle caratteristiche della moderna tecnologia LED, rispetto a problemi conservativi di fruizione dei luoghi dell’arte.